Descrizione
Villa Colonda Marchesini è un’ antica villa veneta che attualmente ospita la sede del Comune di Campagna Lupia: l’edificio è stato infatti oggetto di un importante restauro sostenuto dall’amministrazione comunale nel 1984.
In assenza di notizie storiche certe, la tradizione riporta che la villa fu eretta alla fine del sedicesimo secolo per volontà della famiglia veneziana degli Zorzi, che vantava tra i propri antenati molti illustri personaggi, tra i quali anche un doge. L’anziano Marino Zorzi, infatti, era stato il 50° doge della Repubblica di Venezia tra il 1311 e il 1312.
Altre fonti attribuiscono invece l’erezione dell’edificio alla famiglia Colonda, da cui il nome di Villa Colonda assieme a quello dei Marchesini, che ne furono gli ultimi proprietari.
L’edificio, realizzato in mattoni e decorato con modanature in pietra d’Istria, presenta un impianto quadrangolare, com’è frequente nelle ville venete, e si articola su tre livelli. In facciata sono tuttora bene visibili lo stemma in pietra della famiglia Zorzi, che raffigura un leone rampante con attorno otto cerchi, e l’iscrizione – sempre in pietra – OMNIA SUNT DEI MDLXXII, che significa Tutto è Dio, assieme all’anno di edificazione della villa in numeri romani (1572).
Il prospetto principale è inoltre caratterizzato da un’imponente gradinata in cima alla quale si trova un portale reso monumentale dalla presenza di due ampie finestre laterali, a formare una trifora. La gradinata conduceva al piano nobile, al tempo l’unico abitato, caratterizzato, com’è tipico nell’architettura delle ville venete, dalla presenza di un androne centrale passante, a distribuire gli accessi ai vani laterali e alla sala esterna. Al primo piano si trovava invece il granaio, di cui si conservano le imponenti travi lignee originali, mentre al piano terreno erano situate le cantine, coperte da un soffitto a volte formate da mattoni faccia a vista tuttora visibili.
Durante il restauro del 1984 in ciascuno dei tre piani della villa sono stati ricavati gli uffici comunali. Nell’androne del piano nobile sono state allestite due vetrine dedicate, grazie all’esposizione di alcuni reperti significativi, al ritrovamento archeologico più rappresentativo del territorio comunale: il santuario preromano e romano di Lova; nello stesso spazio inoltre vengono allestite mostre temporanee di arti visive.