Descrizione
Costruito tra il 1923 e il 1928 in una florida zona di pesca, di osservazione degli uccelli e di caccia, nella quale si susseguono campi e barene che formano particolari figure geometriche e regalano un patrimonio naturalistico di notevole importanza, il Casone di Valle Zappa amplifica lo splendore e la pace Lagunare miscelando con armonia e coerenza uno stile architettonico nordeuropeo con la fauna e la flora circostante. Nonostante non abbia nulla a che vedere con le tradizionali case di caccia del territorio, si inserisce perfettamente nel paesaggio offrendogli un aspetto superbo ma dolce ed elegante grazie alle forme curve e leggere che si specchiano nell’acqua. Fu progettato su richiesta del primo proprietario Mario Malvezzi che concordò insieme all’architetto Duilio Torres la realizzazione di un trapianto del modello architettonico olandese all’interno della Laguna, data la reciproca passione per lo stile nordeuropeo. Il fascino del Casone, che raggiunge l’apice della bellezza negli orari poco precedenti e poco successivi al tramonto e che danno vita ad uno spettacolo cromatico di incomparabile bellezza, ha colpito personaggi illustri come Ernst Hemingway e Salvador Dalì i quali hanno trascorso dei periodi di vacanza all’interno dell’edificio. Nel 1976 fu utilizzato come set cinematografico per il film "Ritratto di borghesia in nero" del regista Tonino Cervi. Attualmente l’edificio appartiene alla famiglia Roncato, imprenditori veneti nel settore della valigie, proveniente da Padova.